TRAMM > Blog > Terza puntata- Tutti gli usi della parola a tutti

Terza puntata- Tutti gli usi della parola a tutti

Ciao piccoli e grandi lettori.
La tecnica di oggi avrà a che fare con il binomio fantastico, vi ricordate di cosa si tratta? A chi volesse rinfrescarsi la memoria, lascio il link allo scorso articolo: https://tramm.it/la-coppia-perfetta/
Questa nuova tecnica permetterà di allontanarci dal nonsenso che caratterizzava le scorse favole, come “L’elefante sul marciapiede”: favole divertenti perché descrivevano mondi impossibili, senza senso. Infatti, Gianni Rodari, nella puntata di oggi, ci dice: “Non siamo più nel nonsenso. Siamo all’uso della fantasia per stabilire un rapporto attivo con il reale”.


SUPER SAIYAN

Vi svelo un segreto: non so per quale motivo, da piccola non mi piacevano i buoni, ho sempre tifato per i cattivi, pur sapendo che avrebbero perso. Ad esempio, i miei amici a carnevale si travestivano da Batman, io invece stavo dalla parte di Joker e a carnevale sfilavo a testa alta travestita da Draco Malfoy, mentre tutti volevano essere di Griffondoro.
Ovviamente c’erano delle eccezioni, come Spiderman o Goku; che emozione quando Goku si trasforma finalmente in Super Saiyan! Abbiamo aspettato tante puntate coi nasi attaccati allo schermo, come quando si aspetta Babbo Natale coi regali.
Il punto è che dobbiamo immaginarci il binomio fantastico di Gianni Rodari, come Goku con le sue evoluzioni; l’evoluzione di cui sto parlando è l’Ipotesi Fantastica.


L’IPOTESI FANTASTICA
Essendo l’evoluzione del binomio fantastico, è necessario scegliere due parole, ma questa volta dovranno essere un soggetto e un predicato. Io ho scelto, per rimanere in tema, “Cattivi” e “Fare del bene”.
Il passaggio successivo prevede di inserire soggetto e predicato all’ interno dell’ipotesi: “cosa succederebbe se…
La mia ipotesi fantastica è dunque pronta: Cosa succederebbe se i cattivi iniziassero a fare del bene?
Gianni ci da sempre dei suggerimenti, infatti ci invita ad arricchire di materiale la nostra ipotesi immaginando, ad esempio, chi e che cosa cambierebbe di fronte a questa novità. Più materiale rintracciamo inizialmente, più la nostra storia sarà interessante, basterà unire tutti i puntini e la favola è fatta.


MARTINO, IL CUGINO DI MARTE
Una volta i cattivi abitavano su un pianeta lontano da quello dei buoni. Era un pianeta grigio, puzzolente tanto spaventoso. Nessun fiore colorava i balconi delle case, nessun palloncino svolazzava per festeggiare i compleanni dei bambini, e il carnevale era stato bandito da diversi anni, perché le persone non si potevano divertire su quel pianeta. Vicino a Marte, invece, c’era il pianeta dei buoni. La cosa che i cattivi non sopportavano era vedere quanto i suoi abitanti fossero sempre felici, e come tutti sorridessero di continuo; poi avevano una festa per qualsiasi occasione: la festa del lunedì, quella del martedì, quella del mercoledì fino alla domenica. Invece, l’unica festa dei cattivi era quella del Piano Rottolo: durante la festività si premiava il bambino che era riuscito a creare il piano più astuto per dar fastidio ai buoni. Ci si radunava sul pianerottolo del sindaco dei cattivi per decretare e premiare il vincitore, il quale sarebbe stato a capo della missione contro i buoni.
Nell’ ultimo Piano Rottolo, venne premiato Mar il Cattivo. Si impegnò tutto l’anno per ricevere il premio, e la sua ambizione e determinazione gli permisero di guidare la miglior squadra di cattivi. I suoi soldati avevano grande fiducia in lui, nessun bambino aveva mai presentato un piano così perfetto. Ma quando Mar il Cattivo arrivò sul pianeta dei buoni non riuscì a mettere in atto il suo piano. Non aveva mai visto nulla di così bello: le strade erano pulite, dai balconi proveniva un buon profumo di fiori, i bambini correvano in parchi con alberi di un verde brillante e giocavano a palla coi propri genitori. Mar non aveva mai giocato e riso con la sua famiglia, aveva sempre lavorato a quel piano e, se avesse sbagliato un solo colpo, suo papà lo avrebbe sgridato. Come attirato da una calamita, iniziò ad avvicinarsi al parco. Si sentiva strano, non aveva mai provato quella sensazione prima. Avvertiva nelle gambe una spinta che cresceva sempre più mentre si avvicinava, fino a che non si mise a correre senza nemmeno pensarci. Iniziò a giocare anche lui, ecco cos’era quella sensazione: il desiderio di giocare e di avere degli amici, di sentirsi amato!
A un certo punto un bambino, più piccolo di Mar, cadde e si fece male. Mar lo aiutò a rialzarsi e lo accompagnò a una fontana lì vicino, per bagnagli il ginocchio sbucciato. Mar sentì un forte peso al cuore e non si spiegava il perché di quel fastidio.
Il bambino lo vide preoccupato e gli chiese:- Che cos’hai?
– Non lo so, sento come un fastidio, qui vicino al cuore
– È perché mi hai aiutato che ti senti così
– Cosa vuol dire? Devo andare dal dottore?
– Certo che no. Far del bene riempie il cuore, e più il cuore si riempie più si appesantisce. Ma è un peso bello, che dona tanta gioia. Vedi, stai già sorridendo.

– È vero, non mi ero nemmeno accorto.. ma tu dici che anche un cattivo può diventare buono?
– Io credo di si, tu mi hai aiutato. E poi anche qui sul pianeta dei buoni a volte ci si fa i dispetti. Guarda i grandi, ad esempio: anche i grandi buoni hanno sempre tenuto alla larga i grandi cattivi, senza mai aiutarsi. Nessuno è migliore dell’altro in questo.
– Hai ragione. Comunque io sono Mar, tu come ti chiami?
– Io mi chiamo Tino.
– Se uniamo i nostri nomi ne creiamo uno nuovo: Martino. Cosa ne dici di fondare un nuovo pianeta, qui vicino a Marte, e chiamarlo Martino? Sarà il posto dove i buoni e i cattivi potranno vivere insieme aiutandosi l’uno con l’altro.
Da quel giorno, i pianeti dei buoni e dei cattivi si svuotarono per fondare il nuovo pianeta Martino, dove i colori dei buoni si andarono a mescolare con quelli dei cattivi. I buoni insegnarono l’altruismo e la pazienza ai cattivi, mentre questi insegnarono loro la determinazione e l’ambizione. Martino è il pianeta dove tutti vengono accolti e dove ognuno ha la possibilità di essere buono, anche se a volte capita di sbagliare.

Siete pronti a creare la vostra ipotesi fantastica? Mandateci le vostre storie a info@tramm.it
Alla prossima puntata.

                                                                                                                                                                                                                      Elena

P.S.: per diventare dei veri esperti, potrete acquistare il libro su cui si basano gli articoli della mini serie; vi basterà cliccare su questo link https://100giannirodari.com/opera/grammatica-della-fantasia-40/