
Buongiorno a tutti!
Se vi trovate in cucina di fronte a una tazza fumante e dei cereali, vi trovate nel posto giusto per assaporare al meglio le nuove storie del Rodaridì. Anche questa settimana diversi di voi ci hanno scritto, alcuni da lontano: un saluto particolare a Clarissa, Marco e Giulia che ci scrivono direttamente da Messina. Grazie a tutti per averci inviato le vostre bellissime storie.
Buona lettura!
LE FAVOLE DEL RODARIDÌ
Titolo da prima pagina: INDIVIDUATA APP CHE TRASFORMA LE PERSONE IN MARMOTTE
Articolo: Sembrava impossibile e invece ci sono riusciti! Degli studenti hanno creato un’APP che riesce a trasformare le persone in marmotte. Uno degli studenti ha provato a fare l’esperimento su suo fratello, ha inserito nell’app il suo peso, l’altezza e l’età. Tutto il giorno non è successo nulla, quindi pensava di aver fallito, la mattina dopo però, lo studente è stato svegliato di colpo da un rumore che somigliava al verso di un animale. Lo studente è corso in bagno e ha trovato suo fratello davanti allo specchio che urlava perché si era trasformato in una marmotta. Lo studente iniziò a ridere perché la sua APP funzionava. All’improvviso si ricordò che non avevano inventato un’APP per farlo tornare una persona normale. Ancora oggi non hanno trovato una soluzione, ma la cosa positiva è che adesso suo fratello vive in una bellissima tana in giardino, ha conosciuto una dolce marmottina e grazie al letargo può dormire tutto l’inverno come ha sempre desiderato.
Giulia
CHE CALDO!
Era arrivata finalmente l’estate, ma tutti erano ancora in quarantena. Purtroppo tutto era ancora chiuso quindi niente gelati e niente succhi di frutta.
Si moriva proprio dal caldo!
Un giorno un bambino che non ce la faceva più, dopo tanti tentativi finalmente era riuscito ad inventare un COCTEL CON ACQUA ed ingredienti speciali.
Si proprio così !
Un coctel fatto solo con acqua e qualche segreto. Prese l’acqua e la mescolò con succo di frutta la colorò con l’arcobaleno, ci mise dentro tanto amore per renderlo più dolce e tanta allegria: ecco il coctel dell’estate.
Lo fece provare ai genitori e loro non sentirono più caldo. Cosi il bambino telefonò ad Amazon e quel coctel lo comprarono tutti.
Finalmente nessuno sentiva più tanto caldo !!!
Clarissa
IL PESCE VIAGGIATORE
C’era una volta un pesce tutto colorato con tutti i colori dell’arcobaleno che si chiamava Danny.
Viveva vicino alla barriera corallina, in un mare che era tutto inquinato dove la barriera corallina era malata, i pesci volanti volevano andare via dal mare , le stelle marine volevano diventare stelle del cielo, l’acqua era scura e tutta sporca di petrolio.
Il piccolo Danny voleva andare via e voleva vedere tutto il mondo. Un giorno un pescatore lo prese e lo mise in un acquario. Tutti andavano a vederlo perché era un pesce speciale.
Danny sbatteva sempre contro i vetri e vedeva spesso delle facce buffe.
Era felice perché tutti andavano a vederlo, ma un giorno non andò più nessuno. L’acquario era chiuso, perché gli uomini erano costretti a stare in casa per non essere contagiati da un brutto virus.
Decisero di liberare tutti i pesci e Danny ritornò nel suo habitat. Vide che era diverso, l’acqua era diventata limpida, la barriera corallina non era più malata e tutti i pesci erano felici.
Adesso nessuno voleva più andare via da questo posto magico e non sognava di vedere altri mondi.
Marco
LA RONDINE CERCA CASA
Chi era? Una nonna vegetariana
Dove si trovava? Al sesto piano di un palazzo
Che cosa faceva? Aggiustava la lavatrice
Che cosa ha detto? Mi fa male un dito
Che cosa ha detto la gente? C’è molto traffico
Come è andata a finire? L’orologio non funzionava più
C’era una volta un’anziana signora che viveva in una grande casa. Il suo nome era Annette, era vegetariana mangiava solo: insalata, riso, formaggio e uova. Un bel giorno una rondine si posò sul davanzale di una finestra della grande casa e, Annette appena la vide, le pose una foglia d’insalata. La rondine la prese e volò via. Quella foglia d’insalata l’ avrebbe portata ai suoi piccoli ,nel nido che si trovava sopra un balcone al sesto piano di un palazzo. Mentre era lì, un frastornante rumore la incuriosì e con un piccolo balzo si posò sul balcone sottostante. Un omino era intento ad aggiustare la lavatrice e con i suoi attrezzi smontava i pezzi dell’elettrodomestico. Ma ad un tratto con la pinza si fece male un dito e urlò: ”Ahi! Che dolore, mi fa male il dito e adesso come faccio ad andare avanti?”. La rondine approfittò e, mentre l’omino soccorso dalla moglie, stava medicandosi la ferita, volò nella cucina dell’appartamento prese una fetta biscottata dal tavolo e tornò al nido dai suoi piccoli. Il palazzo dove si trovava il nido, era stato costruito in centro città e la gente spesso passando ed ammirando quella bella costruzione in stile moderno diceva :”C’è molto traffico qui ,peccato un così bel palazzo immerso nel traffico cittadino!”. Intanto la rondine infastidita, anzi impaurita dal suono dei clacson delle auto, vagava in cerca di cibo e stava pensando di spostare il suo nido altrove e si ricordò di quella grande casa dove si era posata una volta e un’anziana signora le aveva dato dell’ insalata. Così vi fece ritorno. Appena giunta, l’accolse un’atmosfera festosa; un gruppo di bambini correva nel grande giardino che circondava la casa. Si trattava del nipote della signora Annatte che stava festeggiando il compleanno con i suoi amici. Nel giardino un grande tavolo era bandito con sopra ogni sorta di dolci e la rondine avrebbe voluto approfittarne. Dalla porta principale fece capolino Annette con una grande torta ricolma di crema. I bambini tutti insieme urlarono: ”Evviva la torta!”. La rondine, che stava osservando su di un ramo di una grossa quercia secolare, spiccò il volo e si posò sul tavolo. Annette si accorse subito di lei, le si avvicinò e le porse un biscotto. La rondine prese il biscotto e volò, mentre i bambini cercavano invano d’inseguirla, ma sbagliò rotta e si ritrovò nella grande casa in salotto e impaurita iniziò a cercare la via d’uscita ma andò a sbattere contro un vecchio orologio da parete facendolo cadere a terra. Il rumore dell’impatto con il pavimento fece accorrere i bambini e Annette. Appena entrati in salotto videro l’orologio a terra e la rondine presa la finestra si dileguò. Da quel giorno la rondine non si fece più vedere ,Annette però l’aspettò tutti i giorni senza rancore anche se il suo vecchio orologio, che aveva un ricordo particolare, non funzionava più.
Ivan
IL RIMEDIO ROCK DI PIERO PELÙ: IN VOLO CON LE OCHE SELVATICHE SULLE ALI DELL’AVVENTURA
Chi non conosce il grande ROCKMAN Piero Pelu’? Il cantante toscano abita in una grande tenuta nella Maremma Toscana, circondata da tanti animali, asini, galline, conigli, pecore , capre, ma in particolare le sue predilette sono le oche selvatiche fatte arrivare direttamente dal Campidoglio. Avevano una qualità straordinaria, uno starnazzo da 100DB. Alzarsi di prima mattina prendere la chitarra e seguire lo starnazzare delle sue oche per creare un pezzo nuovo “non c ‘è storia”. Da parecchio tempo l ‘ispirazione non arrivava, così decide di affidarsi alle sue oche “ehi oche, visto che devo scrivere un nuovo pezzo, il prossimo LP, e l’ispirazione manca , che ne dite se domani mattina all’ alba ci alziamo tutti in volo? Porterò con me la mia chitarra, con il vostro sbattere le ali, il vostro starnazzo, sicuramente l’ispirazione arriva” “che che che” tutte sono d’accordo. Di buon mattino, prima dell’alba si mettono in cammino, ops in volo, tutti in fila come una vera pattuglia acrobatica, solo la luna è presente, illuminava la traiettoria, suoni, acuti, ritmi alti e bassi scanditi dal battere delle ali; sol re do la mi fa sol, anche Piero contribuiva vocalmente , tutto era perfetto. Durante il ritorno aveva già in mente il motivo che sicuramente avrebbe scalato la HIT PARADE ITALIANA “SULLE ALI DELL’AVVENTURA (BUONGIORNO MATTINA)
Carla
DUE FAVOLE: LO SPAZZACAMINO E IL DEEJAY
Uno spazzacamino si trovava in discoteca. Canticchiava spazzolando tutto ciò che incontrava! Mentre puliva urlava ai presenti: seguitemi! E la gente rispondeva : “non fare il pazzo e scendi da lì”. Ma lui continuava ad alzare volume e scopa e ad urlare :fate tutti come me!
C’era una volta un deejay su un tetto di Parigi. Mentre ballava urlava “che bella la vita quando è tutto pulito!”. La gente intanto gli urlava “vai così!!!!sei ok!!!!!!”, e lui continuava a ballare felice!
Ale e Mary