
Ciao a tutti,
oggi non è un semplice lunedì, oggi è RodariDì!
Non sapete cos’è? Ve lo spiego subito. Durante il RodariDì, potrete trovare, qui sul blog di Tramm, le favole scritte da chi ha voluto sperimentarsi con le tecniche della fantasia di Gianni Rodari.
Ma dove si possono trovare queste tecniche? Nella miniserie “Tutti gli usi della parola a tutti”; ogni mercoledì viene pubblicato un articolo, qui sul blog, in cui viene spiegata una tecnica da poter utilizzare. Trovate il primo articolo al link:
https://tramm.it/tutti-gli-usi-della-parola-a-tutti-niente-buchi-nell-acqua-con-l-immaginazione-2/
Negli ultimi giorni, alcuni di voi, ci hanno inviato delle storie.
Buona lettura!
LE FAVOLE DEL RODARIDÌ
Morale: se perdete qualcosa di materiale non disperate con un po’ di immaginazione e le vostre mani, una soluzione la potete sempre trovare.
LUCIA
Lucciole
Uso
Ciao
Immobile
Albero
C’erano una volta tante, ma tante lucciole. Una però era diversa dalle altre. Non aveva la lucina! Lei abitava su un albero. Un giorno pensò ad un modo diverso per salutare. (N.B. secondo Lucia le lucciole usano la “lampadina” per salutarsi) “Farò un cartello con scritto Ciao… e come lo uso? Idea! Me lo attacco sulla pancia e lo attaccherò stretto stretto fermo…. immobile”.
Fine.
Ciao da Lucia e Chiara di Mandello!!
COSA AVRÀ SOGNATO OSVALDO?
Cosa avrà sognato Osvaldo? Col cappello dentro al letto, con in mano un clarinetto. Lo usa come un telescopio, per guardare su nel cielo. Suona a vento la sua musica, che raggiunge in fretta il melo. Varca la soglia della finestra, sente i rumori di una festa. Si arrampica goffo sull’alberello, e si tiene attaccato con un ombrello. Afferra una mela e le da’ un morso, ma a quel punto vede sopraggiunge un orso. L’orso bruno avanza saltellando, e il clarinetto sta suonando. Il vecchio Osvaldo prende un frutto, e gli fa fare un grande tuffo. Ma la mela colpisce la sua finestra, così decide di andarsene alla festa.
Da Ale e Mari
IL FLAMENCO DELLE MEDUSE
Le meduse spagnole sono molto brave a suonare le nacchere. Infatti, ogni anno si iscrivono ai concorsi di flamenco e vincono sempre. Il coniglietto Gino era curioso di sapere come mai erano tanto brave, così decise di seguirle e spiarle prima della gara. Le vide mettere le nacchere nell’acqua e queste iniziavano a frizzare. Allora il coniglio Gino entrò nel camerino arrabbiato accusandole di usare la magia: “ Vi ho viste, voi avete delle nacchere magiche è per questo che vincete sempre” ma la capa delle meduse gli spiegò che quelle erano solamente delle nacchere effervescenti… “Le produciamo noi perché ci piacciono di più di quelle normali. Il fatto che vinciamo sempre, caro Gino, è perché lavoriamo sempre molto prima delle gare!”
Sabrina da Malgrate
LA TEMPESTA DELLE ALI
Planano
Ali
Nell’
Ingresso
Nero
Ovale
C’era una volta un grande hotel con un ingresso grandissimo, ma proprio gigante. Era tutto strano, le pareti tutte nere e la sua forma ovale, come una grande palla da rugby. Un giorno ci fu una grande tempesta e le finestre dell’atrio si spalancarono ed entrò un grande vento che sollevò tutto quanto, anche le persone che stavano lì iniziarono a volare per la stanza senza mai scendere. Ma la cosa più strana era che dalla finestra iniziarono ad entrare tantissime ali, ma non erano degli uccelli, erano solo ali: grandi ali bianche che volavano da sole. Chissà, chi le ha perse? La tempesta poi finì e la gente tornò coi piedi a terra.
Ciao Tramm, da Gabriele di Lecco
MANO
Morde
Anello
Nuvola
Ombrello
Una nuvola si annoiava perché non le piaceva soffiare il vento come alle sue amiche. Un giorno un omino che volava col suo ombrello le regalò un anello perché la vedeva triste. La nuvola lo ringraziò e lo salutò, ma in realtà non sapeva che farsene di quell’anello… lei non ha le dita. Allora decise di morderlo.
Fine.
Da Riccardo