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POLIZIESCO

Buon Rodaridì a tutti!
Anche oggi potete votare la storia che preferite accedendo a questo Rodaridì- Poliziesco

La storia che riceverà più voti, venerdì verrà premiata.  Non perdiamo altro tempo: le votazioni sono aperte solo per oggi, lunedì 8 giugno!


RODARIDÌ
 

FARFALLE NELLO STOMACO
Sono Karen Willow , professoressa di lettere antiche , sono le 22.34 di Giovedì e mi hanno pugnalato 10 volte alla schiena, mi trovo in un letto di ospedale a lottare tra la vita e la morte.
Il detective che è appena entrato nella mia stanza di ospedale si chiama Spencer, dice che faranno tutto il possibile per beccare chi mi ha fatto questo.
A dirla tutta non mi sembra molto sveglio, ma che diamine è quello che passa il convento , quindi un po’ di fiducia! E in effetti il buon detective si mette subito a cercare, inizia dal mio appartamento, nessun coltello insanguinato, non ci sono segni di effrazione , “ doveva essere una persona conosciuta , la tavola è apparecchiata per due” , “ottimo lavoro volpe!”pensa Karen , ora però andiamo più a fondo.
Spencer controlla quindi i social in cerca di un appiglio e scopre che c’è un ex marito.
“Ma razza di incompetente! Le foto sono di qualche mese fa… me le son fatte ridare le chiavi di casa!”
Difatti la pista non porta a niente, l’ex aveva un alibi, quella sera era a lezione di Teatro.
Sconfortato e perso Spencer decide di tornare in ospedale da Karen, gli spiega come le indagini si siano arenate e gli mostra tutto il suo sconforto. “Lo sapevo io che con questo marcavo male..”,pensa la ragazza.
Vorrebbe tanto dirglielo che stava frequentando Luke ormai da qualche mese, voleva dirgli che avrebbe potuto leggere tra le righe del suo diario tutta la gelosia di quell’uomo, voleva raccontargli di tutta la sua ira quando tornava a casa la sera dopo una serata con le amiche… ma niente, le dieci pugnalate ricevute risuonavano più forte della sua voce.
Spencer però sembra percepire qualcosa ed esclama: “dobbiamo ricontrollare casa, torno presto Karen!”
“Bravo ragazzo!”.
Spencer fa ricontrollare accuratamente la casa e in un doppio fondo scopre il diario segreto di Karen, tra le sue pagine legge quanto amava Luke , vede le farfalle che le popolavano lo stomaco e le vede poi cadere, una ad una dentro un vortice di follia.
Controlla il cellulare di Karen ma non trova nessun Luke, legge allora le chat.
Si accorge di una certa “Giovanna contabilità” con cui aveva uno scambio assiduo e molto concitato di messaggi; scorrendo un po’ si ritrova sommerso da messaggi pieni di cuoricini e faccine innamorate, era certamente Luke… allora la storia è iniziata prima.. furbina.
“Mi hai beccata” pensò Karen, ma forse ora sarebbe meglio pensare ad altro.. non credi?
Spencer trova l’indirizzo e si precipita a casa di Luke dove trova l’arma del delitto e le chiavi di casa di Karen, beccato.
Corre felice verso l’ospedale , per dire a Karen che ora è al sicuro , che il suo aggressore non potrà più tormentarla.
Vede un pugno di medici ed infermiere su di lei, non riesce a dire niente.
Ora del decesso 18.31.
Sospira: “grazie, Karen, senza il tuo aiuto non ce l’avrei mai fatta!”

Di Davide a N

THE PERFECT DRUG
In un ristorante alla tavola della moglie di Anselmo”, ad Aprile 2020, scoppia un incendio. Il ristorante è rovinato. Le indagini riportano che il ristorante era fallito , i dipendenti erano stati liquidati per tale causa, e il capo è pieno di debiti. Vengono rinvenuti pezzettini di tessuto e di plastica.
Il capo, coi poliziotti , parla dell’ultimo giorno di lavoro,e del caso di due ragazze madri lasciate da sole. Una na perso una borsa quel giorno nel ristorante, che è bruciato il giorno dopo. L’altra l’ha accolta in casa sua.
Il capo un giorno dopo le indagini…rivela una scritta su di una porta bruciata
The perfetta drug that you sell has destroyed you and hour dirty servants. I am saved, instead of you.
Perché in inglese?
E reinterroga i suoi dipendenti…
Ma le madri sono scomparse.
“The perfect drug”
Di Mirko
SABATO 14 AGOSTO 2005
La hall del hotel era piena di clienti dalla Germania, con i loro assurdi sandali con calzino bianco indossato tipico del classico turista tedesco, ma comunque erano buoni clienti sempre presenti e sopratutto paganti.
Il direttore ci mise un po’ di tempo per accontentarli tutti , ma il fatto che parlasse tedesco aiutò molto la cosa, il nome del direttore era salamella , suo nonno era tedesco e si chiamava hugo adler ed originario di Berlino, dopo la guerra andò in Italia in vacanza e conobbe Adelina che era mia nonna, faceva la cameriera in un albergo a Fano, una località di mare nelle marche, si innamorarono subito, mio nonno era una persona buona e forte, ebbero tre figli: mio padre Giulio, mia zia Rachele, e mia zia ruth(in onore della madre di hugo, era ebrea), dopo qualche anno comprarono un hotel e lo chiamarono MAR ROSSO, ora samuel gestiva l’hotel con la sua giovane assistente Silvana.
Samuel aveva 35 anni e non era sposato, non aveva tempo per l’amore, il suo lavoro esigeva molto impegno e poco tempo per le le distrazioni…anche se di tanto in tanto qualche avventura se la concedeva di tanto in tanto…
DOMENICA 15 AGOSTO
La colazione buffet era pronta: tutti i tavoli erano puliti e il personale disponibile, ad un tratto una signora tedesca scese gridando:HILFE HILFE, voleva dire aiuto in tedesco, samuel chiese cosa fosse successo, le disse che la sua amica era morta..
Samuel corse in camera con la sua assistente Silvana, entrò e vide questa donna seduta sulla poltrona, sembrava stesse dormendo, le toccò il polso e vide che era morta, chiamò con il suo cellulare il 112 e poco dopo arrivarono i carabinieri con il loro nuovo comandante: FRANCESCA RIZZO,era alla sua prima indagine a Fano,si era trasferita da Palermo per stare vicino al padre malato, NON TOCCATE NULLA: disse il comandante si guardò intorno e vide che la cassaforte della stanza era aperta, il denaro e i gioiellieri erano ancora li, prese la carta di identità , la vittima si chiamava HELGA fischer, 70 anni di Berlino, veniva da anni in vacanza in Italia, amava il mare e la cucina italiana, vedova e senza figli, trovò anche un piccolo sacchetto con dentro una croce al valore militare tedesco della seconda guerra mondiale, forse una traccia pensò il comandante.
Nel frattempo samuel che era rimasto colpito dalla bellezza austera del comandante: occhi verdi e capelli corti neri, si fece aventi per essere disponibile: VOGLIO che raduniate tutti i turisti tedeschi nella hall e voglio un interprete che traduca le mie domande disse con piglio deciso, ma io parlo tedesco sorridendo samuel, rispose di no, ricambiando il sorriso Francesca, un colpetto di gomito di Silvana riportò samuel alla realtà.
HELGA non era una persona tale da giustificare un omicidio, era un po’ scorbutica, precisa, ma anche sorridente, e amava il mare adriatico, Francesca lesse il rapporto e chiamò quattro persone più samuel(che era sempre più affascinato dal comandante), dunque disse lei: c’erano presenti Silvana(che aveva avuto qualche scambio quasi feroce con helga per via della connessione internet e del cibo), il cameriere gianni( che fu accusato da helga di avergli rubato il suo telefono, la sua amica e compagna di stanza Rachele stein(aveva scoperto che helga simpatizzava per un partito neo-nazista, Rebecca era ebrea), e il suo amico karl( erano stati fidanzati da giovani)…
Uno di voi aveva qualche motivo particolare per avercela con la vittima, ma solo uno è potuto entrare nella stanza ed ucciderla con una siringa di cianuro, e la persona è..
Carlo

DETECTIVE CARLOS GONZALES
Carlos Gonzales sin da piccolo ha sempre avuto uno spiccato senso investigativo.
Viveva in un quartiere “ la rambla”a Barcellona dove personaggi , volti bizzarri e ingannevoli, trascorrevano gran parte della giornata tra prostituzione, droga e crimini di ogni genere per sopravvivere.
Carlos viveva con i genitori e quattro fratelli più piccoli in un appartamento decrepito, la luce gialla e fioca penetrava da un vecchio lampione sul viale, vicino, un bidone della spazzatura era impossibile avvicinarsi per l’olezzo che emanava.
Appostato per ore davanti alla finestra a piedi nudi con la coperta sulle spalle per il freddo, incominciava e in gran segreto, scopriva loschi affari che avvenivano davanti a lui.
Dopo anni di sacrifici e lavori umili raccolse il denaro sufficiente per poter entrare nella scuola spagnola D & L Group Detective.
Arrivò il giorno del fatidico e sospirato “pezzo di carta “ laurea in giurisprudenza e criminologia.
Nello studio dell’avvocato Diego Pamplonas esercita il suo tirocinio con ottimi risultati, era dotato di forte intuito, intelligenza e fiuto investigativo.
Drin drin drin : un forte squillo irrompe nello studio; avvocato: e stato rinvenuto un cadavere in riva al fiume con la testa mozzata travestito da donna, l’incarico è suo, si ok darò l’incarico a Carlos.
Carlos si! rispose, recati al fiume, troverai un cadavere non identificato e scopri chi è, prendi la mia macchina.
Carlos si precipitò sul viale, una vecchia mercedes nera lo stava aspettando, uno strano e fastidioso dolore allo stomaco lo attanagliava, forte l’agitazione che nemmeno riusciva a mettere in moto la macchina: drm drum drum accese in contemporanea la radio che gracchiava pure lei…. dai cazzo, porca puttana, merda, e il motore si avviò , giunse sul luogo del delitto.
Si trovò davanti una scena raccapricciante, un uomo di corporatura robusta sulla sessantina, evidenti ecchimosi su tutto il corpo, la testa mozzata poco distante dal corpo, notò subito un orecchino di medie dimensioni al lobo sx, lo staccò e lo mise in un sacchetto.
La polizia aveva già delineato la zona e con della vernice rossa tracciò la posizione del cadavere, si chiamava Francisco Escobar.
Il cervello lavorava a una velocità impressionante, un feedback lo riportò davanti alla sua finestra in piedi al freddo e a quel puzzolente bidone vicino casa.
Una figura vestita di nero che spesso arrivava nel quartiere per portare un pò di aiuto a chi non aveva nulla, il susseguirsi di incontri e scambi sospetti.
Tutto era ben chiaro nella mente di Carlos, l’orecchino sul lobo del cadavere apparteneva a una prostituta, Alona, ricca e conosciuta soprattutto nel mondo della droga, aveva sempre con se una bagh nakh arma indiana “artiglio di tigre” per difendersi.
Corse a perdifiato nella sua vecchia casa ridotta a un rudere, ma non era il bidone a richiamare la sua attenzione, ma la casa stessa: entrò pian piano, senti’ delle voci provenire dal fondo e li vide il prete, tra le mani l’artiglio di tigre, la faccia tumefatta di Alona, il lobo sx spaccato in due, si ricordò dell’orecchino che teneva con se, lo esamino attentamente, l’orecchino conteneva una sostanza al THC, droga molto ricercata e costosa, ormai tutto era chiaro.
Ricostrui in breve tempo tutto l’omicidio, il prete ricattava Alona, si impossessava dei soldi guadagnati, il cadavere ritrovato era di Francisco Escobar, noto personaggio nel mondo della droga, proprietario della vecchia casa di Carlos e amante segreto di Alona.
Alona possedeva questo orecchino e lo diede ad un suo cliente per depistare il prete sui continui ricatti.
Il cadavere travestito da donna: ucciso da chi e perché? Chiaro, molto chiaro!
Chi era a conoscenza del doppio uso dell’orecchino? In quel momento arrivò la polizia e aggiunse, che aspettate, portate via l’assassino! Giustizia fatta, caso definitivamente chiuso.
Prese una birra dalla macchina, accese la sigaretta e se ne andò a piedi lungo il fiume, DRIN DRIN DRIN…… siii ….
Carla

Carla dedicata a Carlo Vitale

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