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“Fili Volanti” di Alessandra Visconti | Fuori dalla finestra: Un Mondo Di Parole

La lenza era stata lanciata lontano.

Trasportata dalla corrente il mulinello correva veloce…zac!

Il filo con un rumore secco si era staccato. L’avevano visto volteggiare leggero in aria e poi più niente.

Sulla spiaggia di un’isola non troppo lontana qualcosa di luminoso brillava al sole.

“Lascialo stare!” gridò la mamma  “ E’ solo un’ amo ed è anche arrugginito! Se non la smettono di pescare, qui sta diventando tutto sporco e pericoloso”, diceva la mamma allontanando il suo bambino.

Ma quello che per uno è uno scarto, per un altro può essere l’inizio di un nuovo gioco.

E così tra un filo e un rametto nacque un sodalizio, e un papà assieme al figlio costruirono una canna da pesca e con un pezzetto di pane all’amo qualche pesciolino aveva anche abboccato.

Come in  ogni gioco che rispetti il bambino si stancò presto e  così quel filo e il rametto vennero lasciati adagiati sullo scoglio. Il filo però era destinato a trasformarsi.

Intrecciato ad altri filli di colori diversi, diventò un portachiavi. E girò in un lungo e in largo l’Isola attaccato alla chiave del motorino. Aria fresca, sole cocente. Serate in riva al mare, qualche timido battito di cuore, cenno di un piccolissimo amore appena nato. E poi, sciolto ogni legame, il filo tornò a ad essere libero. Servì per aggiustare uno strumento.

Tirato alla perfezione cominciò a vibrare o meglio a suonare.

E suonando suonando incontrò o’ marranzano.

Divennero amici per le note,  al chiaro di luna nei racconti d’estate s’incontravano per suonare nuove musiche fuse come il formaggio negli arancini, divini!

Quel filo che un giorno per sbaglio era partito da un luogo caldo e lontano, volando leggero sul mare quasi fosse invisibile, era atterrato in una terra calda e brulla ma molto accogliente.

E lì aveva scoperto che un filo può essere molto di più di quello che pensava. Aveva capito di essere speciale.

Ad un aquilone che non riusciva a volare si prestò volentieri.

Se alzo gli occhi  ancora oggi li vedo in alto nel cielo leggeri, volteggiare.